Ci sono luoghi che, è innegabile, sogni prima o poi di vedere. Fanal è senza alcun dubbio uno di questi.

Per molto tempo ho sognato di vederlo nella nebbia sperando di essere fortunato; ho scoperto ben presto che non sarei rimasto deluso. L’erba completamente verde e gli alberi rigogliosi coperti dal muschio significano umidità, pioggia, vento che sferza le chiome. 

Girovagare in mezzo a questo parco, a tratti senza vedere nulla e poi comparire questi alberi che sono li da secoli è un’esperienza che non è esagerato definire metafisica.

Fanal è metafisico. E’ il luogo che più di tutti ad oggi mi ha ispirato questo aggettivo. Veder apparire dal nulla mucche e tori a pascolare da la sensazione di essere catapultati in un mondo parallelo, è una sensazione strana, sembra di essere parte di qualcosa più grande dell’essere li e basta. 

Esattamente un anno fa mi preparavo a quella che è stata non solo un’esperienza fotografica, ma spirituale.